30 Luglio 2009
E’ incredibile come il sole possa cambiare aspetto alle cose: i fiordi, che rischiavamo di ricordare come tristi e piovosi luoghi dimenticati da Dio, oggi si sono riscattati con prepotenza, qui nel nord ovest dell’Islanda.
Certo dicono che questi siano i fiordi più belli del paese ma sicuramente vederli nel primo vero giorno di sole da una settimana a questa parte ha aiutato molto.
Per non perdere la magia del momento abbiamo deciso di dirigerci subito alla principale attrattiva della zona, il punto più a ovest dell’Europa nonché la casa di tanti e paffuti Puffin da poter finalmente avvicinare.
Lungo il tragitto, e in Islanda è una certezza, incontri sempre una cascata (è una costante del nostro viaggio). Le cascate non ci stufano mai, sono tutte diverse tra loro e per questo ogni volta che ne vediamo una finiamo sempre per scattare centinaia di foto e finalmente dopo lunghi giorni di assenza sono anche riuscita a rispolverare il mitico treppiede (nonostante le proteste dei ragazzi)
Certo dicono che questi siano i fiordi più belli del paese ma sicuramente vederli nel primo vero giorno di sole da una settimana a questa parte ha aiutato molto.
Per non perdere la magia del momento abbiamo deciso di dirigerci subito alla principale attrattiva della zona, il punto più a ovest dell’Europa nonché la casa di tanti e paffuti Puffin da poter finalmente avvicinare.
Lungo il tragitto, e in Islanda è una certezza, incontri sempre una cascata (è una costante del nostro viaggio). Le cascate non ci stufano mai, sono tutte diverse tra loro e per questo ogni volta che ne vediamo una finiamo sempre per scattare centinaia di foto e finalmente dopo lunghi giorni di assenza sono anche riuscita a rispolverare il mitico treppiede (nonostante le proteste dei ragazzi)
Questa zona così remota e aspra è anche famosa per la quantità di navi che si sono arenate sulle sue coste, lungo il tragitto infatti incontriamo un peschereccio che giace abbandonato su queste spiagge in memoria di tutte le altre imbarcazioni che hanno avuto la stessa sorte (se non peggiore).
Al termine di una lunga strada sterrata che si snoda a picco sui fiordi illuminati dal sole, giungiamo al faro che indica il punto più a ovest del paese nonché dell’Europa (il Bresso a questo punto estrae l’attestato che ha comprato a Cabo de Roca, in Portogallo, su cui è scritto che si è recato nel punto più a ovest dell’Europa e lo straccia con disappunto).
Siamo sulle verdi scogliere, il vento tra i capelli (soprattutto quelli del Bresso che comincia ad assomigliare ad un Pokemon) e intorno a noi stormi di uccelli che planano sull’oceano in cerca di pesce.
A pochi passi da noi proprio sull’orlo del precipizio tantissimi Puffin che con la simpatia che li contraddistingue si lasciano avvicinare abbastanza per permetterci di scattare qualche foto alla National Geographic (o per lo meno ad avvicinarci un pochino).

Ci perdiamo ad osservare i simpatici pennuti e oltre a scattare mille foto cerchiamo di intraprendere un dialogo con loro: Marco infatti promette ad un Puffin che non lo mangerà mai…certo i suoi fratelli non saranno altrettanto fortunati!

Il nostro albergo di oggi è davvero unico, si trova su una remota spiaggia di sabbia dorata poco lontano dalle scogliere, il posto è incantevole, la scarsa accessibilità al luogo lo rendono semideserto e incontaminato, il massimo per rilassarsi dopo tanti giorni di viaggio.
A pochi passi da noi proprio sull’orlo del precipizio tantissimi Puffin che con la simpatia che li contraddistingue si lasciano avvicinare abbastanza per permetterci di scattare qualche foto alla National Geographic (o per lo meno ad avvicinarci un pochino).
Ci perdiamo ad osservare i simpatici pennuti e oltre a scattare mille foto cerchiamo di intraprendere un dialogo con loro: Marco infatti promette ad un Puffin che non lo mangerà mai…certo i suoi fratelli non saranno altrettanto fortunati!
Il nostro albergo di oggi è davvero unico, si trova su una remota spiaggia di sabbia dorata poco lontano dalle scogliere, il posto è incantevole, la scarsa accessibilità al luogo lo rendono semideserto e incontaminato, il massimo per rilassarsi dopo tanti giorni di viaggio.
Scopriamo con piacere di poter cucinare nella spartana ma attrezzata cucina che la Guest House mette a disposizione degli ospiti. Finalmente dopo giorni di astinenza interminabili ci concediamo un bel piatto di pasta alla carbonara, che anche se non passerà alla storia come la miglior mai cucinata, ci ha comunque saziato e ricordato i dolci sapori della tavola italiana…e quanto ci manca…
Approfitto della perfetta tra le giornate per fare i complimenti al nostro organizzatore, il Bresso, che per rendere queste giornate memorabili ci ha messo davvero tanto del suo :)
Sabry
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