19 Luglio 2009
Oggi è il giorno dedicato al "triangolo d'oro" (si, dai...bravi...iniziate pure con i doppi sensi.....). Nonostante fossimo andati a letto tardi e stanchi morti, il sole, che qui sorge alle 4.00, ci ha svegliati ben prima che la sveglia suonasse!!! Dopo una colazione leggera (a base di toast, prosciutto affumicato, burro, burro e.... ancora burro) siamo partiti alla volta di Tingervill, unico luogo di grande rilevanza storica per questo Paese.

Diciamo che essere rimandati in storia in Islanda è pressochè impossibile: monumento nazionale è questa spianata ai piedi di una faglia nella roccia in cui anticamente il Parlamento si riuniva, ricordato da un'asta con una bandiera e niente più. Forse più interessante è che in questo luogo venivano bruciate, annegate e quant'altro persone accusate di stregoneria e cose varie.

Sosta in un sanissimo fast-food islandese dove ci siamo mischiati ai teenager locali (tamarri come pochi) per provare il tipico condimento per le patatine fritte: un intruglio a base di sale, cipolla, pomodoro liofilizzato e chissà quante altre porcherie.... Ci siamo diretti verso la più famosa attrazione del paese, ovvero i Geyser. La difficoltà maggiore è stata ovviamente fare le foto in quanto, come previsto, il geyser si è divertito a fregarci a partire nel momento stesso in cui o passava gente davanti all'obiettivo o, presi dai crampi per l'attesa, allentavamo la presa dalla macchina fotografica.... Quasi quasi do il progetto di una pompa idraulica a Ricky e il geyser me lo faccio in giardino!!! Sono veramente uno spettacolo della natura, nonostante l'odore di uova marce che copriva tutta l'area... Come tutte le attrazioni dell'Islanda anche questa è completamente gratuita e ci stupiamo immaginando come in tutti gli altri Paesi avrebbero sfruttato economicamente tutto ciò!!

Ultimo vertice del triangolo è stata la bellissima cascata di Gullfoss.Abbiamo chiesto invano se era possibile fare rafting su questo piccolo rivolo d'acqua (?), ma visto che non sembrava essercene la possibilità ci siamo sfogati con le fotografie sfidando il vento e gli spuzzi d'acqua, facendone a decine praticamente tutte uguali.


La magnifica giornata si è conclusa con una fantastica cena a base di aragosta lungo il mare di un paese dimenticato da Dio (e non è il mare che intendiamo noi...): in due giorni io e Marco abbiamo già fatto fuori metà della fauna locale e veniamo perciò puniti con il solito finale di uno schifosissimo "amaro" (eufemismo) locale....come rovinare tutto :(

Diciamo che essere rimandati in storia in Islanda è pressochè impossibile: monumento nazionale è questa spianata ai piedi di una faglia nella roccia in cui anticamente il Parlamento si riuniva, ricordato da un'asta con una bandiera e niente più. Forse più interessante è che in questo luogo venivano bruciate, annegate e quant'altro persone accusate di stregoneria e cose varie.
Sosta in un sanissimo fast-food islandese dove ci siamo mischiati ai teenager locali (tamarri come pochi) per provare il tipico condimento per le patatine fritte: un intruglio a base di sale, cipolla, pomodoro liofilizzato e chissà quante altre porcherie.... Ci siamo diretti verso la più famosa attrazione del paese, ovvero i Geyser. La difficoltà maggiore è stata ovviamente fare le foto in quanto, come previsto, il geyser si è divertito a fregarci a partire nel momento stesso in cui o passava gente davanti all'obiettivo o, presi dai crampi per l'attesa, allentavamo la presa dalla macchina fotografica.... Quasi quasi do il progetto di una pompa idraulica a Ricky e il geyser me lo faccio in giardino!!! Sono veramente uno spettacolo della natura, nonostante l'odore di uova marce che copriva tutta l'area... Come tutte le attrazioni dell'Islanda anche questa è completamente gratuita e ci stupiamo immaginando come in tutti gli altri Paesi avrebbero sfruttato economicamente tutto ciò!!
Ultimo vertice del triangolo è stata la bellissima cascata di Gullfoss.Abbiamo chiesto invano se era possibile fare rafting su questo piccolo rivolo d'acqua (?), ma visto che non sembrava essercene la possibilità ci siamo sfogati con le fotografie sfidando il vento e gli spuzzi d'acqua, facendone a decine praticamente tutte uguali.
La magnifica giornata si è conclusa con una fantastica cena a base di aragosta lungo il mare di un paese dimenticato da Dio (e non è il mare che intendiamo noi...): in due giorni io e Marco abbiamo già fatto fuori metà della fauna locale e veniamo perciò puniti con il solito finale di uno schifosissimo "amaro" (eufemismo) locale....come rovinare tutto :(
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