28 Luglio 2009
Nel bel mezzo del nostro viaggio in Islanda l’Italia inizia un po’ a mancare, certo questo non significa che avremmo voluto trascorrere una giornata come quella di oggi. Nebbia impenetrabile lungo tutto il tragitto e acque grigie che ricordano Milano nei giorni del nubifragio ci hanno fatto sentire nuovamente a casa. Abbiamo potuto godere ben poco di quella che viene definita dalla guida la strada più panoramica e suggestiva del nord dell’Islanda…abbiamo percorso infatti la strada a picco sull’oceano che separa Saudàrkròkur da Siglufjördur senza vedere assolutamente nulla, se non le classiche pecore che infestano tutto il paese e finalmente un paio delle famose renne che Babbo Natale in estate manda qui al pascolo…
Non vi stupite se vi sembra un fotografia piuttosto chiara, infatti si tratta degli unici 5 minuti in cui abbiamo visto il sole durante la giornata di oggi, come dice uno dei più conosciuti detti Islandesi ‘Non ti piace il tempo? Aspetta 5 minuti!”. Abbiamo però scoperto a nostre spese che non funziona sempre cosí… Quella di questa mattina causa pioggia battente è stata una visita altamente culturale. Dopo aver visitato la più antica chiesa in pietra rossa dell’Islanda nel piccolo paese di Hólar
abbiamo raggiunto il remoto e isolato villaggio di pescatori di Siglufjördur famoso per essere stato in passato il principale centro di pesca delle aringhe in Islanda. Nel museo del paese scopriamo come la popolazione sia passata dai 10.000 abitanti degli anni ‘60 agli attuali 1.350…il paese infatti è sempre stato meta di migliaia e migliaia di aringhe che con frequenti suicidi di massa riempivano i barili e arricchivano le tasche degli abitanti. Il boom economico ha portato nella prima metà del 1900 allo sterminio delle aringhe che dopo gli anni 60 sono comparse mandando il paese incontro ad una crisi economica da cui non si è più ripreso. I ragazzi ovviamente hanno assaggiato le famose aringhe affumicate, a sentire loro hanno lo stesso sapore del salmone affumicato…e anche della trota affumicata…forse a pensarci bene sanno più di affumicato che di aringa… Una nota di servizio, siamo a soli 40 Km dal Circolo Polare Artico e l’idea di essere vicini quanto la tangenziale est (percorsa di sabato) ci emoziona non poco :)
Il pomeriggio è stato dedicato ad una meta da me fortemente voluta. I ragazzi me l’hanno promessa dall’inizio della vacanza e utilizzando ogni giorno una scusa diversa me ne hanno privato fino ad oggi…shopping + souvenir un cocktail micidiale a cui non so resistere. Akureyri è la seconda città più grande d’Islanda, un centro cosmopolita e ricco di negozi, caffè e attività culturali. Qui l’obiettivo è chiaro, nel giro di un’ora di disco orario richiesto dal parcheggio in centro, devo recuperare abbastanza gadget e regalini per tutti i miei conoscenti. L’impresa è ardua ma non abbastanza da spaventarmi (per una abituata ad affrontare i saldi a Milano queste sono bazzecole). Se non fosse che nel primo negozio in cui tento di acquistare un paio di t-shirt e una manciata di calamite per il frigorifero ecco che la cassiera con un sorriso imbarazzato mi riconsegna la carta di credito dicendomi che è stata rifiutata…panico…mi guardo intorno in cerca di uno dei 3 miei compagni di viaggio da spennare…fortunatamente Ste era nei paraggi per tenermi d’occhio, mio salvatore, estrae la sua brillante Mastercard e aggiunge un oggetto misterioso ai miei acquisti pagando il conto (ovviamente poi mi ha chiesto un pagamento in contanti maggiorato del 7% netto). Non ci vuole molto ad immaginare come sia proseguito il pomeriggio di shopping, mani legate dietro la schiena, portafoglio sequestrato (ricordo che Ste è brianzolo) e ritorno di corsa in macchina per riprendere il viaggio. Per chi mi ha chiesto come sono gli uomini Islandesi e per parcondicio rispetto alla foto della bionda pubblicata da Gabriele sono riuscita in extremis a fare una foto con quello che fino ad oggi è l’esemplare piú affascinante e virile di Vikingo autoctono che io abbia visto.

Sulla via dell’albergo Stefano estrae con aria soddisfatta il suo acquisto, il più significativo della vacanza, il cd originale nonché la discografia completa dei Ljotu Hàlfvitarnir, il gruppo musicale che ci ha deliziato ad Husavik dal camion del pesce. Il viaggio verso la prossima tappa non può essere più piacevole con questo sottofondo… Terminiamo la giornata con una partita a Risiko provando senza successo ad utilizzare la mappa dell´Islanda, dopo aver attaccato Breidaboisstadur da Kleppjarnseykir infatti abbiamo optato per la piú pronunciabile versione tradizionale.
Sulla via dell’albergo Stefano estrae con aria soddisfatta il suo acquisto, il più significativo della vacanza, il cd originale nonché la discografia completa dei Ljotu Hàlfvitarnir, il gruppo musicale che ci ha deliziato ad Husavik dal camion del pesce. Il viaggio verso la prossima tappa non può essere più piacevole con questo sottofondo… Terminiamo la giornata con una partita a Risiko provando senza successo ad utilizzare la mappa dell´Islanda, dopo aver attaccato Breidaboisstadur da Kleppjarnseykir infatti abbiamo optato per la piú pronunciabile versione tradizionale.
bene ragazzi, siamo stanchi di sentire le temperature islandesi...qui in Lombardia si muore dal caldo .. estiamo lavorando anche per Voi. Ora però, se non vi dispiace, cominciamo a pensare alla nostre, di vacanze.... meno tre....meno due ... meno uno e... VIA ...
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