venerdì 24 luglio 2009

Fiordi orientali

23 Luglio 2009

L’Islanda ha un perimetro di più di 3000 km. Essendoci spostati in cinque giorni di soli 300 km dalla capitale era inevitabile prevedere qualche tappa di puro trasferimento. Così è stato oggi, anche se ogni angolo di questo Paese è un qualcosa di unico e anche vissuto in macchina la giornata può risultare entusiasmante.



Soprattutto se poi le situazioni “emozionanti” te le vai a cercare inutilmente….. Una bellissima strada, ricca di curve e saliscendi che corre lungo coste frastagliate a picco sul mare, zigzagando tra fiordi semideserti



a noi non bastava: appena abbiamo visto una vasta distesa di sabbia nera a fianco della carreggiata (con segni di battistrada sulla battigia) ci siamo subito fiondati dentro! La sensazione di guidare sul velluto, senza regole né precedenze, in totale libertà in riva al mare è veramente indescrivibile, come lo sono gli attimi in cui ti rendi conto come gli pneumatici pian piano affondano nella sabbia e la macchina di colpo perde velocità….. Può una macchina (e un pilota…) che guada fiumi impetuosi rimanere insabbiata su una spiaggia!?! Certo che può, ma grazie all’abilità del guidatore (e ad una buona dose di fortuna) questo non è successo, anche se ci è mancato pochissimo... Il tutto per la felicità della Sabry… Questa tranquilla giornata ci ha permesso non solo di attraversare luoghi molto scenografici e suggestivi, ma anche di riflettere sulla difficoltà che una vita in un luogo del genere comporta: nonostante i numerosi km percorsi, pochi sono stati i paesi attraversati, collegati gli uni con gli altri da un’unica strada non proprio agevole. Se poi pensiamo che in inverno hanno 4 ore di luce il tutto diventa quasi impossibile! Ogni singolo villaggio non vive che di agricoltura e pesca. Fermandoci a mangiare presso una stazione di servizio abbiamo incontrato una decina di ragazzi molto più giovani di noi che erano appena usciti per la pausa dalla locale fabbrica di congelamento del pesce (e vi assicuriamo che basta annusare per capirlo…): ora non so se quello era solo il lavoro estivo che tanti studenti fanno d’estate, certo è che se abiti in una metropoli di quasi 800 abitanti, isolata dal mondo, in mezzo ad un fiordo o fai il pescatore, o lavori al porto, o congeli il pesce… Solo uno offriva un’alternativa: lavorare in un’immensa acciaieria che è un vero e proprio ecomostro in un villaggio che già non brillava per bellezza intrinseca (come un po’ tutti i villaggi islandesi). Dopo un’infinità di curve di cui solo un motociclista può esserne felice (e ci tornerò di sicuro!!!) siamo giunti in un pittoresco paesino, Seydisfjord, anch’esso situato in un fiordo isolato, meta del nostro pernottamento.



Case colorate e un’atmosfera un po’ bohemien hanno piacevolmente spezzato l’apatia di questi luoghi!!!

2 commenti:

  1. No aspetta... CI torneremo!
    Ma com'è andata l'uscita con la tipa?
    non dirmi che era una palla Bres.......!

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  2. Ma bella Gighen, quando c'è una donna non cpisci più niente come al solito!?! Ti lascio nel dubbio.... Intanto ti posso assicurare che strade come queste non ne ho mai viste, di motociclisti non ce ne sono molti a dir la verità, ma è una vacanza assolutamente da fare, soprattutto con l'Estremo: qui c'è veramente pane per i suoi denti!!!! Certo che una GS è d'obbligo, quindi vedi di informarti per prendertene una.... Come va il polso? Te lo tolgono a breve il gesso?

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